lunedì 28 settembre 2015

Società fluida e ripercussioni sulla nostra identità .

Oggi vorrei affrontare il tema dei cambiamenti sociali.
Questo penso sia un tema vicino a tutti giovani e non, in quanto la società moderna ha portato con se dei cambiamenti su cui tutti ci interroghiamo e che sono di discussione quotidiana in ogni contesto.
In particolare la nuova precarietà ha portato ad un cambiamento identitario che coinvolge tutti direttamente e indirettamente.
Il tema dei cambiamenti sociali è spesso oggetto di discussione, oggi infatti la società muta rapidamente richiedendo un continuo adattamento psicologico e sociale.
La globalizzazione e la grande flessibilità richiesta dalla società, hanno alimentato paure e tensioni sociali, ma anche nuove opportunità per i soggetti (come la possibilità di tenere aperte più strade contemporaneamente) e per le organizzazioni, anche se non sempre queste aperture vengono riconosciute come opportunità.
A livello organizzativo, la globalizzazione, comporta maggior competitività, concorrenza internazionale e nuove opportunità di investimento, ma a livello sociale, si sta traducendo in una crisi delle solidarietà tradizionali e della coesione sociale, con una nuova necessità di ricomposizione sociale.
Kaneklin e Gozzoli sottolineano che i concetti di confine, distanza e tempo sono sempre più evanescenti; ognuno fa parte di una comunità estesa nella quale è più facile comunicare e tutto può circolare liberamente, ma tuttavia diventa più difficile trovare un punto di riferimento.
Un esempio pratico è l'utilizzo sempre più intensivo di internet e de social network, con una conseguente illusione di essere inseriti in un contesto sociale “virtuale” che non permette di trovare dei riferimenti stabili.
Questi cambiamenti hanno come conseguenza l'aumento della paura di ciò che è sconosciuto e diverso “Altro da noi” e quindi ignoto.
La paura porta al rifiuto e quindi alla nascita di discriminazione ed episodi di razzismo.
Il sociologo Bauman, ha trattato con molta accuratezza il tema dei cambiamenti sociali, definendo la società di oggi come “Società Liquida” proprio per sottolineare la flessibilità di quest'ultima.
L'epoca passata (società solida) era caratterizzata da regole solide, sicure che comportavano vantaggi e svantaggi dati dall'eccessiva rigidità.
Oggi, la vita sociale è caratterizzata da frammentarietà; i valori, i legami sociali, le storie di vita ecc.. , assumono una consistenza duttile di una sostanza fluida.
Gli individui vivono nell'incertezza, nell'instabilità che genera piacere e angoscia allo stesso tempo.
I contesti socio-lavorativi, richiedono continui “aggiustamenti” dati da un'estrema flessibilità e adattabilità al cambiamento.
Questo implica una continua rinegoziazione dei ruoli assunti nella società con un conseguente aggiustamento della propria identità che muta insieme ad essi.
Come sappiamo la nostra identità è data da molti aspetti, tra cui quello sociale (Tajfel “identità sociale”) allora risulta evidente che un continuo cambiamento della società, implica un continuo mutamento della nostra identità.
Nella società liquida prevalgono quelle che Bertman, citato in “Vite di corsa”, ha definito “cultura dell’adesso”e “cultura della fretta” che insieme mettono in crisi anche le dimensioni costitutive più intime della personalità e del comportamento, come le aspirazioni e le potenzialità di costruirsi,  di aderire a principi e obiettivi di autoregolazione e soddisfazione, di instaurare relazioni interpersonali gratificanti e portatrici di un equilibrio emotivo non effimero.
Per alcuni soggetti, le richieste che arrivano da un nuovo contesto sociale e dal lavoro, possono rappresentare una spinta all'innovazione e al cambiamento, per altri invece risulta un percorso faticoso di continuo adattamento evidenziando quindi le loro debolezze con un conseguente ripiegamento su ciò che è rassicurante, quindi punti fermi e stabili; ciò li porta ad un ripiegamento su se stessi e all'isolamento.
Le conseguenze dei cambiamenti si ripercuotono sui soggetti, coinvolgendo l'aspetto lavorativo, familiare e individuale e tra le conseguenze più importanti ci sono l'impossibilità di prevedere e pianificare il futuro, l'impossibilità di assumere dei rischi “calcolati” e la fatica a produrre una narrazione lineare di sè e dalla propria storia, come ad esempio a livello lavorativo, dove non si trovano più carriere lineari ma carriere multiple che comportano una frammentarietà nella propria storia.
Bauman ha sottolineato che “siamo condannati a vivere in un'incertezza permanente” che è causa ed effetto di precarietà emozionale, instabilità relazionale e valoriale.
Infatti in questo scenario, anche le relazioni appaiono instabili e a “tempo determinato”; le relazioni sono investite da questo diffuso sentimento di precarietà che porta gli individui a non progettare più non solo la propria carriera ma anche le proprie relazioni, con una conseguente ricaduta sulla famiglia.
In questo contesto è importante interpretare continuamente i cambiamenti ed essere consapevoli delle conseguenze che essi hanno sulla propria identità e sulla propria storia.
É necessario sviluppare un pensiero aperto alla flessibilità, in grado di tollerare l'incertezza e dare un senso alla propria narrazione.
Può essere d'aiuto mantenere delle relazioni stabili all'interno dei gruppi (sportivi, artistici, amicali ecc..) per non sperimentare un senso di isolamento e angoscia che oggi pervade sempre di più le vite dei soggetti.
Silvia Mauro.

Bibliografia:
Kaneklin C. e Gozzoli C. (2010) “Identità adulta al lavoro e cultura della flessibilità.” In E. Marta e C. Reaglia (a cura di), “Identità in movimento. La relazione con l'altro e la costruzione di un'identità adulta alla luce di nuove sfide sociali”, Roma, Carocci.
Bauman Z. (2002). “Modernità liquida”, Roma-Bari, Laterza.

Sennet R. (1999), “L'uomo flessibile”, Milano, Feltrinelli.

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