Di Silvia Mauro
Il termine bullismo deriva dall'inglese Bullyng, termine che indica un comportamento vessatorio, aggressivo e intimidatorio.
Questi comportamenti sono attuati solitamente dall'età scolare, periodo in cui si intensificano i rapporti con i pari e in cui il gruppo svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo della propria identità.
i bambini infatti a questa età, intensificano le relazioni con i coetanei e trovano in essi un confronto reale, in cui non si viene accettati aprioristicamente (come può succedere in famiglia) ma è necessario trovare delle giuste modalità di interazione per affermare la propria identità all'interno del gruppo.
I bulli, tuttavia, manifestano modalità di interazione coercitive, di imposizione della propria volontà sugli altri, non tollerano le frustrazioni date dal confronto con gli altri e l'unico modo che hanno di affermare se stessi è attraverso la forza.
Il bullismo per essere definito tale deve essere caratterizzato da azioni intenzionali (il bullo volontariamente vuole recare un danno alla vittima); queste azioni devono essere sistematiche, cioè ripetute nel tempo; e ci deve essere un'asimmetria di potere (la vittima è solitamente un bambino fisicamente più esile, con caratteristiche psicologiche "fragili").
Vorrei sottolineare inoltre, come le azioni di offesa verso la vittima possono essere dirette (fisiche e verbali) o indirette.
Questo particolare tipo (indiretto) è caratterizzato da calunnie, isolamento sociale, pettegolezzo, coalizioni tese a svalutare la vittima. Esso è più frequente tra le femmine, mentre i maschi tendono ad usare azioni dirette fisiche o verbali.
Inoltre, esistono dei sostenitori dei bulli, che nonostante non agiscano direttamente partecipano comunque a queste azioni arrecando danno alla vittima.
Sia i bulli che le vittime, hanno alla base un problema di riconoscimento delle emozioni; i bulli spesso presentano mancanza di empatia, le vittime invece, non riescono a leggere le emozioni negative nel bullo e quindi non riescono a prevenire eventuali attacchi.
Gli atti di bullismo, come dimostrano i casi di attualità, possono diventare molto pericolosi.
Per questo è importante riconoscerli ed intervenire preventivamente a livello scolastico e familiare attraverso dei programmi di prevenzione e di educazione socio-affettiva.
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