Bambini e ragazzi di oggi, in risposta alle esigenze che la nuova
società impone di fronte ai percorsi di crescita, sono sempre meno impegnati in contesti di socializzazione che permettono loro un confronto sociale necessario per la costruzione della propria identità.
L'utilizzo massivo dei media e di
internet, hanno portato grandi cambiamenti sociali, che si riflettono
inevitabilmente sui percorsi di crescita.
Inoltre i cambiamenti sociali prevedono
sempre più la necessità della conoscenza dell'altro, di ciò che è
diverso da noi in modo da prevenire eventuali discriminazioni ed
ostracismi sociali.
Sappiamo bene come i movimenti migratori sono spesso portatori di stereotipi e pregiudizi che uniti alla paura di ciò che è diverso da noi, possono portare alla nascita di nuove forme di discriminazione e razzismo.
Questo sia come conseguenza di un'influenza sociale portata dai media che da altri contesti di acquisizione di conoscenze, come la famiglia.
In particolar modo internet e i social network sono spesso portatori di disinformazione o informazioni superficiali, date dalla fruizioni di immagini e brevi didascalie che non permettono un'approfondita conoscenza dei concetti.
La fruizione di informazioni "veloci" oltre a portare alla disinformazione, porta sempre di più a scarse capacità di attenzione e concentrazione, che portano conseguentemente ricadute sull'apprendimento.
Si può quindi intuire come uno scorretto utilizzo di internet nell'infanzia, unito alle scarse occasioni di socializzazione possano portare alla nascita di discriminazioni, a fenomeni di ostracismo sociale accompagnati a scarse capacità di relazione e di interazione sociale.
I luoghi di socializzazione, spesso sono legati a contesi scolastici o contesti didattici (lezioni di pianoforte, di inglese ecc..) in cui vi è sempre o quasi, la mediazione di un adulto che guida
l' interazione non lasciando libertà di espressione ai bambini e ai ragazzi.
A livello sociale è importante invece permettere loro di imparare ad esprimersi ed esprimere la loro identità in modo autonomo, creando nuovi luoghi di aggregazione.
le famiglie e le scuole possono favorire tale processo lasciando i bambini liberi di esprimersi ed esprimere i loro interessi, bisogni, paure ecc...
Lasciarli "Liberi" nella crescita significa, per riprendere un concetto espresso da Bowlby nella sua teoria dell'attaccamento,che i genitori devono essere di tipo "Free"cioè lasciar esplorare ai bambini l'ambiente, ma esserci quanto il bambino ha bisogno, e per riprendere un termine di Bion, saper raccogliere le angosce del bambino e saperle restituire bonificate. Questo permette la crescita di bambini sicuri che riporteranno anche negli altri contesti di socializzazione le modalità di interazione che hanno appreso in famiglia, sviluppando buone competenze relazionali.
In conclusione, la famiglia, essendo il primo e più importante contesto di relazione e socializzazione, svolge un ruolo fondamentale nella mediazione e conoscenza dei nuovi cambiamenti sociali, essa deve informarsi ed essere informata per saper affiancare i percorsi di crescita dei propri figli.Di Silvia Mauro
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