martedì 13 ottobre 2015

"Scelte in conflitto".






Di Silvia Mauro

Chi di voi di fronte ad una scelta (lavorativa, di percorso di studi, privata....) si è sentito in conflitto con i propri pensieri che risultavano opposti ma di uguale intensità? 

Oggi cercherò di spiegare brevemente cosa avviene nella nostra mente in queste circostanze.

Una delle teorie più conosciute in questo ambito è quella di Kurt Lewin, in ambito Gestaltico, che ha formulato una teoria del conflitto definendo questo come un processo individuale in cui l'individuo si trova quando è messo di fronte a due forze contrapposte ma di uguale intensità.

Un esempio pratico si può trovare nei momenti di scelta, in cui l'individuo deve "pesare" quali elementi, per compiere la scelta, abbiano più rilevanza. Se tutti hanno lo stesso peso ma vanno in due direzioni opposte ecco che nasce il conflitto.
Vi sono, tuttavia, diversi tipi di conflitto alcuni più semplici da risolvere ed altri più difficili.

Ad esempio un tipo di conflitto più "innocuo" è quello di tipo attrazione-attrazione in cui la scelta da compiere è tra due situazioni ambite nello stesso modo, la scelta, tuttavia, risulta difficile in quanto implica la rinuncia ad una delle due opzioni. 
Il rischio è" l'immobilità": non si compie nessuna delle due scelte per paura di sbagliare.
La soluzione è compiere una scelta esaltandola e denigrando l'opzione scartata (questo permette la risoluzione del conflitto).

Un altro tipo di conflitto è quello di tipo attrazione-avversione in cui la scelta da compiere è verso un oggetto che ha sia caratteristiche attraenti che repulsive.
Per fare un esempio attuale: scegliere di fare un lavoro gratificante, ma mal retribuito. 
il soggetto posto di fronte a questa scelta ha paura di avvicinarsi, ma ricevendo così un danno, oppure allontanarsi e rinunciare così alla componente positiva. Anche in questo caso il rischio è la sospensione della decisione.

Vi sono poi altri tipi di conflitto come ad esempio quello tra due tendenze avversative, in cui entrambe le opzioni sono negative e si sceglie quella che comporta meno sacrifici; oppure quello tra più tendenze appetitive e avversative in cui gli oggetti evocano contemporaneamente avversione e attrazione (ritornando all'esempio del lavoro, l'individuo deve scegliere tra due lavori che hanno sia punti di forza che punti di debolezza).

Ebbene da quanto detto fino ad adesso,  è intuibile come quotidianamente ci troviamo di fronte a delle scelte e dei conflitti. 
Il rischio è tuttavia quello di rimanere "paralizzati" dalle nostre scelte, dalla paura di perdere qualcosa o di avvicinarsi troppo.

I conflitti possono essere di diversa tipologia ed intensità, quello che è importante,  è riuscire a trovare un modo per compiere la nostra scelta e andare avanti nel nostro percorso di crescita che, per fortuna, dura tutta la vita.


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