giovedì 8 ottobre 2015

Motivare al successo










Oggi affronterò il tema della motivazione.

Tutti ne abbiamo sentito parlare e, almeno in generale, sappiamo di cosa si tratta.
Chi non ha mai pensato "ho perso la motivazione" oppure "non sono abbastanza motivato"?
Ebbene oggi vorrei approfondire proprio questo tema, soffermandomi in particolare su quello specifico tipo di motivazione che ci spinge ad avere successo.

Partiamo con una prima definizione di Motivazione: essa è il movente di un comportamento; la spinta a mettere in atto comportamenti mirati al raggiungimento di uno o più obiettivi.
Risulta chiaro, quindi, come per raggiungere un determinato obiettivo, sia fondamentale avere la"giusta" motivazione; che può essere di tipo estrinseco (l'attività viene svolta per ottenere un premio) o  di tipo intrinseco (l'attività viene svolta in quanto sentita come gratificante); quest'ultimo tipo di motivazione è quella più duratura e più importante al fine del raggiungimento di un obiettivo.

La motivazione si forma nell'infanzia, in particolare un tipo di motivazione, quella definita da Mc Clelland, motivazione al successo nasce dall'interazione con le figure genitoriali.

La motivazione al successo consiste nella ricerca di affermazione, di perfezione e di eccellenza.
Chi è spinto da questo tipo di motivazione si pone obiettivi elevati ma realistici come dimostrato da Mc Clelland in un esperimento in cui i bambini erano sottoposti ad un compito che consisteva 
nel gettare degli anelli in un piolo.
Egli osservò come i bambini con bassa motivazione al successo si ponevano ad una distanza o molto ravvicinata (il compito risultava molo semplice) o esageratamente lontana (il compito risultava impossibile).
I bambini con la giusta motivazione al successo, invece, si ponevano ad una distanza intermedia dal piolo, in modo che il compito fosse sufficientemente impegnativo ma non impossibile.

Altri studi si sono interessati a comprendere questo tipo di motivazione, in particolare al rapporto tra questa e la relazione con le figure genitoriali.
Rosen e D'Andrade, hanno evidenziato come i bambini con elevata motivazione al successo, avevano madri che incoraggiavano all'indipendenza e  premiavano le prestazioni con manifestazioni d'affetto.
Bambini con bassa motivazione al successo avevano, invece, madri svalutanti e padri intrusivi che non solo si intromettevano nell'esecuzione del compito del figlio, ma criticavano anche i risultati, irritandosi quando i bambini non riuscivano nel compito.

In conclusione la motivazione è fondamentale nel raggiungimento di un obbiettivo, in particolare quella al successo permette di cercare l'eccellenza ponendosi degli obiettivi realistici ma elevati, quindi permettendo agli individui di avere un'alta probabilità di sperimentare il successo.
Essa si forma nell'infanzia nell'interazione con i genitori che non devono avere aspettative troppo elevate e irrealistiche, ma neanche troppo basse e svalutanti.
E' importante, quindi,  che essi sappiano adeguare le aspettative sulla base dell'individualità dei bambini, conoscendone i limiti ed evidenziando i loro punti di forza, assecondando le loro attitudini e premiandoli, nei momenti opportuni, con manifestazioni d'affetto.

Di Silvia  Mauro

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